Who’s next?… Gino Rossi

Scritto da Valentina Biondini, appassionata di letteratura

La fanciulla del fiore

Poiché a essere dimenticate non sono solo le artiste donne, “Who’s Next?” ha deciso di occuparsi di un giovane artista uomo, il cui approccio moderno alla pittura si può definire ante litteram, e la cui vicenda personale ha alimentato il mito del pittore folle. Si tratta di Gino Rossi, una figura ingiustamente trascurata non solo dal mondo artistico in toto, ma anche dalle giovani generazioni di pittori che invece tanto gli sono debitrici. Continua a leggere

Natura e Sacralità: l’arte intimista di Francesca Romana Pinzari

a cura di Romina Ciulli e Carole Dazzi

Hunger (2020),rami di rose, posate d’argento e tovagliolo vintage

Il potere della Natura di autogenerarsi e di imporsi sulla realtà e sull’agire dell’uomo rappresenta una delle principali tematiche affrontate da Francesca Romana Pinzari nel suo percorso artistico. L’artista utilizza una serie variegata di media fra cui la pittura, la scultura, la performance, il video e l’installazione per indagare concetti come la memoria individuale e collettiva, e far emergere storie intime e in qualche modo ancestrali.

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Who’s next?… Anna Banti

scritto da Valentina Biondini, appassionata di letteratura

“Who’s Next?” si occupa questa volta di un talento femminile tra i più eclettici del Novecento italiano, a torto misconosciuto. Ci riferiamo ad Anna Banti, nom de plume della poliedrica Lucia Lopresti, storica dell’arte, critica letteraria, teatrale, cinematografica, traduttrice e, soprattutto, scrittrice italiana del secolo scorso. È proprio questa sovrapposizione di contesti artistici, insieme alle tematiche femminili e autobiografiche, che renderanno il suo modus scrivendi originale e inconfondibile per il panorama letterario dell’epoca. Continua a leggere

Greg Sand/La fotografia dell’assenza

a cura di Romina Ciulli e Carole Dazzi

Chronicle: Gesture #2

Può la fotografia avere una capacità figurativa tale da raccontare la temporalità dell’esistenza? A questa domanda sembra voler rispondere Greg Sand, artista/fotografo americano che utilizza fotografie ritrovate per esplorare concetti come la memoria, l’assenza, la perdita e la morte. Nei suoi lavori, infatti, queste tematiche emergono attraverso una manipolazione delle immagini che restituisce una connessione quasi surreale tra la figura esistente ritratta nella fotografia e il conseguente vuoto ineluttabile al quale è destinata. Continua a leggere