Ricardo Reis/ Una questione di prospettiva

Ricardo Reis/ Una questione di prospettiva

Intervista con il fotografo portoghese che esplora il rapporto tra individuo e realtà attraverso un surrealistico bianco e nero.

Ti andrebbe di presentarti? E parlarci di come crei i tuoi scatti?

Il mio nome è Ricardo Reis e sono un artista. Quando ho cominciato, volevo essere un fotografo di guerra, ma nel mio paese di origine, il Portogallo, è molto difficile ottenere i contatti necessari per raggiungere questo obbiettivo. Ad ogni modo, sono stato fortunato perché ho ottenuto uno stage in un quotidiano portoghese. Questa attività ha portato il mio lavoro a essere pubblicato in diversi e importanti giornali e riviste. Continua a leggere

Quando l’arte svela le fragilità umane/ Tishk Barzanji

Quando l’arte svela le fragilità umane/ Tishk Barzanji

Le interazioni e le emozioni umane rappresentate attraverso la decostruzione dello spazio e dei colori, l’inconsistenza dei contorni, e l’indecifrabilità dei corpi. Le illustrazioni dell’artista di origine curda Tishk Barzanji si avvalgono del surrealismo e del modernismo per rappresentare figure umane inserite in paesaggi e in interni immaginari, cinematografici, ma che al tempo stesso sembrano intrappolate in situazioni di disagio e di impasse. Continua a leggere

Who’s next?… Sibilla Aleramo

Who’s next?… Sibilla Aleramo

Scritto da Valentina Biondini, appassionata di letteratura

“Perché non ci sono state grandi artiste femminili?” titolava un celebre saggio della statunitense Linda Nochlin, saggio che ancora oggi conserva intatto il suo fascino. Correva l’anno 1971 e la Nochlin, insegnante di storia dell’arte al Vassar College di New York, aveva pensato di far luce su uno dei lati oscuri della sua materia: il motivo per cui il palcoscenico delle arti visive fosse da sempre stato calcato, fatte salve alcune rare eccezioni, da artisti di sesso maschile.  Continua a leggere

Paola Agosti/Quando la fotografia è memoria

Paola Agosti/Quando la fotografia è memoria

Intervista con la fotografa italiana che in più di quarant’anni di attività professionale ha documentato le grandi conquiste del mondo femminile e le trasformazioni sociali e politiche dell’Italia e del mondo.

Com’è iniziata la sua carriera nel mondo della fotografia? E com’era allora per una donna lavorare in fotografia?

La mia carriera è iniziata in maniera molto casuale. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico e, per poco tempo, l’Accademia di Belle Arti a Torino, città dove sono nata nel 1947, nel 1968 mi trasferii a Roma dove trovai lavoro come apprendista in uno studio di grafica. Mi misero a lavorare in camera oscura e conobbi parecchi fotografi. Continua a leggere